Il mistero di Villa Rodocanacchi si arricchisce di un nuovo, affascinante capitolo. Al centro dell'attenzione è la "casa in fondo al lago", un ambiente che custodisce un apparente paradosso: una turbina idroelettrica industriale, uno splendido pavimento tridimensionale di design e una lussuosa vasca di pregio in marmo, tutti nello stesso locale.
Una coabitazione anomala che ha sollevato una domanda spontanea: Perché? Quale motivo logico poteva unire tecnologia, estetica e lusso in questo modo?
La risposta sembra emergere da un'attenta analisi sul campo. Studiando i resti degli spezzoni dei tubi e ricostruendo il probabile percorso dell'acqua, si è formulata un'ipotesi tanto logica quanto straordinaria. L'acqua, utilizzata per il necessario raffreddamento della turbina, ne usciva ovviamente calda.
Grazie a una pompa, ancora visibile, quest'acqua calda "di scarto" non veniva sprecata, ma ingegnosamente portata al piano superiore della turbina, dove si trovava la vasca. L'obiettivo? Riempirla per un sontuoso e caldissimo bagno.
Se questa ipotesi fosse confermata, ci troveremmo di fronte a un sistema di recupero energetico e di "wellness" all'avanguardia, quasi impensabile per la Livorno di fine '800. Un lusso tecnologico che, con ogni probabilità, rappresenta un caso unico per l'epoca in città.
Questa scoperta getta nuova luce anche sulla ricchezza della villa. La presenza di altre vasche di marmo molto simili, per forma e dimensioni, ritrovate oggi all'ingresso dell'ospedale cittadino e al Museo di Storia Naturale, suggerisce che il lusso e la cura dei dettagli fossero un marchio distintivo diffuso in tutta la proprietà Rodocanacchi.
Lusso e ingegneria a Villa Rodocanacchi: Svelato il segreto della "spa" di fine '800
Commenti
Non ci sono ancora commenti. Sii il primo a dire la tua!